I concetti e le idee che stanno alla base delle superfici SLA e DAE hanno rappresentato un notevole avanzamento nella concezione delle fixture implantari, tuttavia esse non hanno ancora risolto il problema del posizionamento di presidi implantari in alveoli post-estrattivi immediati a livello dei quali si ha poca stabilità primaria.
L’osteointegrazione, infatti, è favorita dalla iniziale stabilità meccanica successivamente rafforzata dalla stabilità biologica.
Partendo dalle odierne tecnologie di rivestimento implantare UBGEN ha investito nella ricerca di una superficie biologica volta ad accelerare e aumentare il processo osteointegrativo della fixture implantare.
La topografia e la composizione chimica della superficie sono utilizzate come strumento per indirizzare il comportamento cellulare e quindi il processo di rigenerazione ossea.
Già da tempo si parla della possibilità di attivare le superfici implantari attraverso la loro funzionalizzazione con diverse molecole biologicamente attive per la formazione dell’osso: da peptidi di sintesi, a fattori di crescita, ad altre ancora.
Il significativo risultato in termini di osteointegrazione è stato ottenuto immobilizzando collagene di origine dermica (tipo I) su superfici mordenzate in quanto lo stesso tipo di collagene costituisce già in larga misura la porzione organica dell’osso e ne supporta i processi vitali.
Nei processi di rigenerazione, infatti, le cellule osteoblastiche depositano inizialmente una matrice di collagene, che viene in seguito mineralizzata.
Tale matrice collagenica esercita una serie di effetti biologici positivi: l’adesione di osteoblasti ed osteoclasti, è cofattore per numerosi fattori di crescita e molti altri meccanismi.
L’utilizzo del collagene è stata una scelta determinante per UBGEN al fine di creare una soluzione biologica che anticipa i bisogni futuri nel mondo dell’odontoiatria.
Il collagene svolge un’azione chemiotattica sulla linea cellulare dei monociti/macrofagi, da cui derivano gli osteoclasti. Queste cellule a loro volta stimolano l’angiogenesi, grazie alla secrezione di fattori di crescita angiogenetici. Il collagene è inoltre in grado di attivare i recettori presenti sulla membrana cellulare delle piastrine agevolando l’emostasi.
Il collagene stimola un’azione chemiotattica sui precursori degli osteoclasti, cellule che attraverso la loro azione riassorbono la componente minerale e collaborano con gli osteoblasti nel riarrangiamento e rimodellamento dell’osso in cui è presente l’impianto.
Il collagene, legandosi alla fibronectina, promuove l’ancoraggio delle cellule progenitrici staminali mesenchimali, su cui esercita la sua attività chemiotattica e induce la differenziazione osteoblastica.
Il collagene è in grado sia di aumentare la velocità di proliferazione degli osteoblasti, sia di guidare la rigenerazione del tessuto connettivo.
Si attesta che l’intera gamma di dispositivi medici sopra descritti è marcata CE e realizzata in conformità ai requisiti previsti dalla Direttiva 93/42/CEE attuata in Italia con DLGS. n. 46 del 24-02-97 e successive modifiche. L’azienda opera in conformità alla norma ISO 13485.
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